Per promuovere l’autostima delle ragazze nello sport

3 ragazze su 4 pensano che lo sport sia un modo per costruire la propria autostima, tuttavia 1 ragazza su 2 tra i 13 e i 17 anni abbandona l’attività sportiva. Di queste, 2 su 3 lo fanno per mancanza di fiducia nel proprio corpo, evidenziando incertezze profonde legate ad una scarsa sicurezza in sè. Questi i dati più significativi che emergono da una ricerca condotta da Dove, brand di Unilever, volta ad indagare il rapporto tra adolescenti e attività sportiva.

Mancanza di fiducia che viene spesso minata dall’esterno, da commenti e giudizi negativi che le ragazze si trovano ad affrontare. Secondo la ricerca infatti, il 49% delle ragazze che abbandonano lo sport ha subito critiche per il proprio aspetto fisico che, per loro, conta più delle abilità atletiche. Più in generale, il 46% (43% in Italia) si è sentita dire che il proprio corpo non è adatto a praticare sport e sempre il 46% (42% in Italia) si è sentita più volte trattata come “oggetto” durante la pratica sportiva.

In risposta a questo fenomeno allarmante Dove – da oltre 20 anni impegnato sul fronte dell’educazione all’autostima – insieme a Jasmine Paolini, tennista nel top ranking mondiale e Ambassador del brand per tutto l’anno, avvia una campagna di sensibilizzazione per promuovere la fiducia nelle giovani ragazze attraverso il programma Body Confident Sport. Un percorso formativo gratuito, creato con il supporto di partner scientifici autorevoli e rivolto ad allenatori, che vengono coinvolti grazie alla partnership con Laureus (Fondazione impegnata da oltre 20 anni a promuovere il cambiamento sociale positivo attraverso lo sport). Da settembre il programma sarà disponibile anche per gli insegnanti di educazione fisica delle scuole secondarie di primo grado su tutto il territorio italiano.

Sono proprio allenatori e insegnati, infatti, a rivestire un ruolo fondamentale nel delineare il rapporto delle ragazze con lo sport, essendo riconosciuti come figure di riferimento a cui le ragazze si rivolgono per confronto, dialogo e ispirazione. Al pari dei famigliari, che per tutte indistintamente hanno un ruolo cardine, emerge in modo chiaro anche la figura centrale di allenatori e insegnanti che nel 70% dei casi sono decisivi nella scelta delle ragazze di smettere o di continuare a praticare sport.

Un tema che trova riscontro da una recente indagine svolta in Italia da AstraRicerche e commissionata da Dove. Ad emergere è infatti il peso centrale del giudizio altrui: il 47% delle ragazze italiane si sente a disagio per le pressioni che le vorrebbero in forma e attraenti e, nel 45% dei casi, le critiche subite provengono soprattutto da compagni e coetanei, anche dello stesso genere. Ma è anche attraverso l’abbigliamento sportivo che le ragazze si sentono più o meno in imbarazzo con il proprio corpo: per più di 1 ragazza su 2 l’abbigliamento sportivo è fonte di disagio, perché è restrittivo ed espone eccessivamente il corpo.

Il programma Body Confident Sport, dunque, si pone l’obiettivo di rafforzare la sicurezza delle ragazze e generare un cambiamento positivo, lavorando sull’autostima e sulla consapevolezza del proprio corpo. L’obiettivo è quello di ricreare, attraverso lezioni ed esercizi pratici, da proporre alle ragazze in campo o in palestra, un contesto di allenamento inclusivo e sicuro, nel quale tutte possano ritrovarsi a proprio agio e concentrarsi sui valori e le sensazioni positive che lo sport trasmette, impedendo alle ragazze di rinunciare.

“Dal 2004, grazie al Dove Progetto Autostima, lavoriamo per aiutare le nuove generazioni a costruire la propria autostima, con il desiderio di riscrivere il concetto di Bellezza Autentica, fornendo un’alternativa agli standard di bellezza irraggiungibili e poco realistici che minano la fiducia in sè. Come azienda pioniere su questa tematica, sentiamo oggi la responsabilità di sostenere le ragazze e promuovere l’accettazione del proprio corpo anche nello sport che deve rimanere un contesto sano e positivo per la loro crescita. Abbiamo avviato quindi Body Confident Sport, un supporto concreto per favorire un ambiente sportivo inclusivo per i giovani, per far sì che fin dalla giovane età si confrontino con diverse attività e possano sperimentare e scoprire quello che è più adatto per far emergere il loro talento” – ha affermato Ugo De Giovanni, General Manager Personal Care Unilever Italia.

Al fianco di Dove scende in campo Jasmine Paolini campionessa del tennis italiano che rappresenta un esempio concreto di quanto autostima e fiducia in sè stessi contino nel percorso di un’atleta.

“Sono entusiasta di aderire a questa iniziativa che rispecchia lo spirito e i valori che mi contraddistinguono. Io stessa nel mio percorso ho subito forti critiche per non essere abbastanza alta o per non avere il fisico adatto per ottenere risultati in campo, ma ho cercato di non perdere la fiducia in me stessa seguendo la mia passione per lo sport. Credo che ogni tipologia di corpo sia adatta a fare qualsiasi disciplina e ognuno possa fare piccoli miracoli, a prescindere dai limiti veri o presunti. Insieme possiamo rafforzare la sicurezza nel nostro corpo, e continuare a fare lo sport che amiamo” – ha detto la tennista Jasmine Paolini.

“Per Fondazione Laureus Italia è davvero importante poter essere qui oggi con una realtà come Dove, che sostiene e crede nel lavoro che ci vede impegnati da diversi anni per abbattere tutte quelle barriere culturali che impediscono alle ragazze di coltivare la propria passione sportiva e sentirsi bene nel proprio corpo. Per questo ci impegniamo, anche attraverso uno strumento preziosissimo come il toolkit “Body Confident Sport”, ad accompagnare e sostenere i percorsi di allenatrici e allenatori, affinché sappiano creare degli spazi che valorizzino le risorse fisiche ed emotive di ogni ragazza. Solo così lo sport potrà essere un compagno di benessere e sana socialità, in ogni fase della loro vita” – ha commentato Lara Tagliabue Responsabile Programmi Fondazione Laureus.

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